The tame seals and the dark (ex) knight (article in Italian).
La news più fake: Berlusconi Presidente.
Passando occasionalmente davanti ad un televisore acceso ieri sera, ultimo giorno di campagna elettorale, ho avuto una visione surreale: l’ex Cavaliere, in uno avanzato stato di sfacelo che chirurgia plastica e trucco pesante non riescono a celare del tutto, pontificava di nuovo nello studio di Bruno Vespa, immarcescibile portavoce dei politici e dei potenti e notaio ufficioso dei contratti-bufala con gli italiani che Berlusconi ha firmato nel corso degli anni. Sullo sfondo campeggiava gigantesco il logo Forza Italia – Berlusconi presidente, la più macroscopica delle fake news contemporanee. Spacciare come candidato a presidente del consiglio un pregiudicato bandito dai pubblici uffici sino al 2019 è un ulteriore lampante esempio di quello che Orwell chiamava doublethink, il pensiero-doppio, la capacità di credere a due fatti tra loro opposti simultaneamente, paradosso inquietante ottenuto tramite propaganda demagogica ossessivamente ripetuta, lavaggio mediatico del cervello, controllo dell’informazione e massicce dosi di televisione-spazzatura: Big Brother, concepito nel 1948, è ancora qui, a stento vivo ma assai vegeto nel ventre profondo dei nostri peggiori compatrioti.
L’anormale è la normalità
Nonostante racconti le gesta eroiche del padrino d’Italia da anni, questo è il primo articolo in italiano che scrivo su Berlusconi, e devo confessare che mi sento un po’ a disagio. Non solo per l’uso della lingua ma anche perché speravo che non ci fosse più bisogno di occuparsi ancora di lui. In verità ho sempre pensato che anche se il berlusconismo è da un bel po’ sul viale del tramonto, la filosofia che lo ha ispirato rimane ben salda negli inconfessabili anfratti di molti, troppi, italiani.
In questi giorni di patetica campagna elettorale ho provato di nuovo lo stesso fastidio, per non dire la stessa rabbia, che provavo quando decisi di scrivere Berlusconi’s New Ventennio nel 2013 subito dopo la prima condanna dell’ ex Cavaliere, ricevuta dopo anni di vergognose leggi ad-personam. Questa volta però c’è anche una sensazione di incredulità che mi perseguita. L’assistere dopo quasi un quarto di secolo alle stesse pantomime mediatiche, l’ascoltare le stesse risibili promesse, il vedere Berlusconi accolto in trasmissioni politiche come fosse un candidato normale, e non un incandidabile, sono cose che una persona comune non può credere, che in nessun altro paese normale sarebbero tollerate. Purtroppo da noi l’anormale è la normalità e non riusciamo più a vedere ciò che abbiamo di fronte per quello che è.
Dunque quando finii il mio libro in inglese su Berlusconi, scritto con l’intento di spiegare all’estero come era possibile che da vent’anni ci trovassimo schiavi di un padre/padrone/padrino che in qualsiasi nazione civile sarebbe stato nelle patrie galere, provai un senso di sollievo. Nell’introduzione alla seconda edizione del 2016, intitolata Silvio Berlusconi’s Italy, che è stata possibile grazie alla attenzione che The London Book Fair ha avuto verso la mia opera, scrivo infatti:
Writing this book has meant for me a way to clear my conscience, to fulfil a moral duty to give voice to the astonishing events I was witnessing, while the majority of the people accepted them as normal facts. Once the book was finished, I felt a sense of relief, as if to say: it is all written here, and there is no way to let it all slip into oblivion.
Le foche ammaestrate e il figliolo politico
Intitolai quella introduzione From il Cavaliere to Demolition Man: is Matteo Renzi Berlusconi’s royal baby? perché era allora già chiaro che Renzi era il delfino che Berlusconi non aveva mai trovato, il figliolo politico che non aveva mai avuto, un usurpatore di destra sul trono storico della sinistra. Molti opinionisti scrivevano che Berlusconi era ormai al tramonto definitivo, ma io la pensavo diversamente:
For the malevolent thinkers, now the image of Berlusconi as an old retired gentleman in political and judiciary ruin, spending his days with his official fiancé Francesca, 50 years younger than him (…) is just a façade. The truth lies someplace else and tells a very different story (…) Comfortably sitting in one of his luxury mansions, Berlusconi is monitoring the appointed Prime Minister doing the things he was not able to do, feeling secure that his shameful laws ad-personam are going to stay where they are for a long time and the longa manus of the judiciary will not be able to grab him once again.
(Per i pensatori malevoli, l’immagine di Berlusconi come un vecchio signore in pensione, in rovina politica e giudiziaria, che passa le sue giornate con la sua fidanzata ufficiale Francesca, 50 anni più giovane di lui (…) è solo una facciata. La verità giace da qualche altra parte e racconta una storia molto diversa (…) Sedendosi comodamente in una delle sue ville di lusso, Berlusconi sta monitorando il Primo Ministro nominato che fa le cose che lui non è stato in grado di fare, sentendosi sicuro che le sue vergognose leggi ad-personam sono rimarranno dove sono per molto tempo e la longa manus della magistratura non sarà in grado di afferrarlo ancora una volta.)
Il Pd, Renzi e l’establishment politico in generale si sono però spinti ancora più in là nell’accettare l’inaccettabile in questi ultimi tempi. Dopo un piccolo ‘grande sonno’ seguito alla sua rovinosa uscita di scena nel 2011 e alla condanna per massiva evasione fiscale nel 2013, in quest’ultimo anno ecco di nuovo l’ex Cavaliere sulla scena politica, o perlomeno quello che rimane dell’ ex Cavaliere reale sotto la parrucca, la chirurgia plastica, il make-up che lo fanno sembrare un pupazzo surreale. E quello che rimane non è bello da vedere in sé stesso: una cariatide tremolante, preda di una latente demenza senile, che non riesce nemmeno più a pronunciare una frase coerente in modo spontaneo o a fornire dati e numeri senza sbagliarsi svariate volte. Questo fatto può generare incredulità, ilarità e a volte forse anche compassione nei i più ingenui, ma quello in me che provoca rabbia a go-go è il modo in cui viene trattato dai media, dagli anchorman, dai conduttori televisivi e dai giornalisti ammaestrati. Certo, possiede personalmente metà della informazione e delle televisioni del nostro paese, quindi ‘in casa sua’ non c’è da stupirsi se i giornalisti e i telegiornali di Mediaset lo trattano come un adone. Se non lo fanno se ne vanno a casa il giorno dopo. Tra parentesi, quello che ci deve lasciare increduli è che il centro-sinistra, al governo per parecchi anni dopo la discesa in campo dell’ex Cavaliere, non ha mai coscientemente voluto approvare una normale legge sul conflitto di interessi. Renzi dichiarò che era una sua priorità, poi se ne dimenticò pure lui, degno seguace della scuola di menzogne e promesse mancate istituita dall’ex Cavaliere. Ma anche nelle reti pubbliche, che ora controlla meno, Berlusconi è accolto e ascoltato oggi come un politico e una persona normale. Come è possibile che nessuno gli ricordi ciò che egli è stato ed è, un magnate corrotto e a sua volta un corruttore per eccellenza, legato alla mafia a doppio filo, imbevuto di vizio e bugiardo seriale, condannato per evasione fiscale e bandito dalle cariche pubbliche sino al 2019, un usurpatore della democrazia che ha messo i suoi scagnozzi in ogni ganglio del potere per i propri fini personali, quelli cioè di non andare in galera e salvare il suo impero economico nato, si presume, riciclando i soldi di Cosa Nostra. Perché quando parla di riforma fiscale e di trumpiana flat tax non gli si ricorda la sentenza di condanna per massiva, costante e reiterata evasione fiscale? Perché quando parla di lotta alla criminalità non gli si rammenta la sentenza di condanna del suo ideologo Dell’Utri, in gattabuia per associazione mafiosa, che dichiara che Berlusconi ha pagato la mafia di sicuro sino al 1992, anno in cui la mafia ha dichiarato guerra allo stato a suon di bombe, ha ucciso Falcone Borsellino e in cui è cominciata la trattativa stato-mafia che si è conclusa, presumibilmente, con l’accordo Cosa Nostra – Forza Italia? Perché quando Berlusconi parla di giustizia, la sua vera ossessione, non gli si ricorda che, tra i tanti processi in cui è ancora imputato, è anche indagato quale mandante occulto di quelle stragi e che ha definito la magistratura un ‘cancro della democrazia’? Aprite la pagina di wikipedia alla voce ‘procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi’, e date un’occhiata al fiume di processi, accuse e sentenze che appare. Quando promette onestà nella e della politica, perché non gli si ricorda i giudici, i pubblici ufficiali e i parlamentari che ha corrotto? Perché quando vagheggia di democrazia non gli si ricorda l’alleanza con la Lega salviniana violenta e quasi fascista? Perché quando si definisce un cattolico praticante non gli si citano le due paroline magiche, Bunga-Bunga, che tutto il mondo ora conosce, o il nome della Ruby Rubacuori?
Premesso che un personaggio del genere non dovrebbe mai più essere accettato in politica e che la TV pubblica dovrebbe escluderlo da qualsiasi trasmissione, altre ovvietà che non vediamo, è possibile che non ci sia alcun giornalista che gli ricorda vis-a-vis queste cose durante i dibattiti? Sono davvero tutti, quasi tutti, foche ammaestrate? La tragicomica immagine iconica di questa inseguibile campagna elettorale è senz’altro quella in cui Berlusconi firma un nuovo contratto con gli italiani a Porta a Porta per la terza volta. Come ho detto all’inizio, contiene le stesse promesse mai realizzate, ma come mai Bruno Vespa non glielo rammenta? La risposta è, ovviamente, tautologica: Vespa è Vespa, emerito portaborse di VIP, l’ex Cavaliere in primis.
Meno male che Marco c’è
Proprio pochi giorni fa, per fortuna, è uscito il libro di Marco Travagio B. come basta, in cui l’autore riavvolge il nastro e ripercorre le puntate precedenti, riraccontando la carriera affaristica e politica di Berlusconi come in realtà è – e non come la ha raccontata poco tempo un’altra foca ammaestrata, Alan Friedman, nel suo libro My Way, che è insostanza una agiografia in cui il Cavaliere detta e lo scribacchino prende nota. Quando concepii il mio libro nel 2013, mi sembrò evidente che la storia paradigmatica di Berlusconi come esempio di erosione di democrazia in Occidente avesse senso per il lettore straniero. In Italia sappiamo tutto, pensavo, forse ingenuamente. Abbiamo invece la memoria cortissima, metabolizziamo ed accettiamo tutto, non ci indigniamo più. E per gli smemorati e i più giovani, devo dire ‘meno male che Marco c’è’, parafrasando uno degli inni più beceri di Forza Italia.
Purtroppo Berlusconi trova nella terra desolata della politica italiana contemporanea un humus favorevole alla sua conservazione: la sinistra è scomparsa o giurassica, Il PD è diventato un baluardo della conservazione, Renzi un ex Cavaliere più giovane, la Lega e la destra si sono ridotte a provinciali razzisti e xenofobi pieni di odio e violenza neo-fascista, il Movimento 5 Stelle vaga nella terra di nessuno senza sapere da che parte andare. Con piacere, per modo di dire, vedo che amici e colleghi che stimo non sanno dove sbattere la testa in queste elezioni politiche, facendomi sentire un po’ meno solo, deluso e spaesato. Il futuro è grigio, e lo era già due anni fa, lo testimoniano le frasi conclusive della mia introduzione citata in precedenza, con quelle profetiche parole di Aldous Huxley che concludono la citazione che, più passa il tempo, più diventano vere .
Whatever one may think of the Berlusconi – Renzi bloodline, politically speaking the Berlusconismo may be over, but the philosophy that inspired it remains. Berlusconi has boosted the worst instincts and behaviours of the immoral majority, instincts and procedures that were there before il Cavaliere and are going to remain as part of our national psyche in the future. A change in collective mentality, the development of civic consciousness and care for the res publica are preconditions to make a real revolution in society and in politics possible. Without it, no government can transform Italy for good and what we will have in the future will be another pantomime of change. And, again, Aldous Huxley’s foretelling words will echo in our minds: by means of ever more effective methods of mind-manipulation, the democracies will change their nature … The constitutions will not be abrogated and the good laws will remain on the statute book, but these liberal forms will merely serve to mask and adorn a profoundly illiberal substance… a new kind of non-violent totalitarianism.
(Qualunque cosa si possa pensare della genealogia Berlusconi – Renzi, politicamente parlando il berlusconismo può essere finito, ma la filosofia che l’ha ispirato rimane. Berlusconi ha amplificato i peggiori istinti e comportamenti della maggioranza immorale, istinti e procedure che c’erano prima del Cavaliere e che resteranno come parte della nostra psiche nazionale in futuro. Un cambiamento nella mentalità collettiva, lo sviluppo della coscienza civica e la cura per la res publica sono precondizioni per rendere possibile una vera rivoluzione nella società e nella politica. Senza di essi, nessun governo può trasformare davvero l’Italia e ciò che avremo in futuro sarà un’altra pantomima del cambiamento. E, ancora una volta, le parole di profezie di Aldous Huxley risuoneranno nelle nostre menti: attraverso metodi sempre più efficaci di manipolazione della mente, le democrazie cambieranno la loro natura … Le costituzioni non saranno abrogate e le buone leggi rimarranno sugli statuti, ma queste forme liberali serviranno semplicemente a mascherare e adornare una sostanza profondamente illiberale … un nuovo tipo di totalitarismo non violento.)
Laggiù dove il pensiero è libero: ‘un pene eiaculante con un primo ministro italiano ad esso allegato’
Per sollevarci un po’ il morale, in conclusione, per trovare qualche foca non ammaestrata dobbiamo guardare all’estero. Lì i comici non fanno sconti a nessuno ma la politica non li bandisce e nessuno si scandalizza, come avviene da noi. Due esempi sull’ex Cavaliere? L’irresistibile sketch di Charlie Brooker nel programma di satira 10 O’Clock Live di qualche anno fa trasmesso dal network inglese Channel 4 e quello di John Oliver in Last Week Tonight di questa settimana per l’emittente americana HBO dedicato alle elezioni italiane. Il primo comedian definisce Berlusconi ‘un pene eiaculante con un primo ministro italiano ad esso allegato’ (‘an ejaculating penis with an Italian prime minister attached to it’), il secondo ‘uno degli esseri umani più grotteschi’ (‘one of history’s most ludicrous humans’) dopo averlo associato visivamente al virus HPV (il papilloma virus) e a un ‘preservativo pieno di salsa marinara’ (‘a condom filled with marinara sauce’). Guardare per credere. Cosa sarebbe successo se lo avessero detto qui da noi? Vi ricordate Gabriele Luttazzi in Satyricon su RAI2? In confronto era una verginella, ma nel 2002 è stato subito bandito dalle TV di regime dall’ ‘Editto Bulgaro’ del democratico e pluralista ex Cavaliere allora presidente del consiglio.