Editore : Damster
Anno : 2000
Prefazione : Alberto Bertoni
È una satira amara ambientata nel mondo della scuola in cui il protagonista, non volendo piegarsi alla stupidità che lo circonda, finisce in galera e lì, paradossalmente, troverà una libertà intellettuale e una tranquillità esistenziale che non aveva in precedenza. Il romanzo è una metafora dello scontro tra l’individuo e il potere che si conclude con l’esclusione del diverso. “…. Scrittori quali Byron, Wilde, T. S. Eliot, Orwell e Huxley entrano nella narrazione in modi espliciti o in chiave elegantemente subliminale così come affiora la personalità dell’autore, conoscitore della canzone d’autore angloamericana, cinefilo appassionato, cultore di mystery stories. tutte queste figure raccoglie e impersona Vittorio Vandelli … che trova qui la misura di una parola ilare e tragica insieme, musicalmente calibrata e polifonica. Così, ci si affeziona davvero al suo Bingo/Gramsci e con lui alle letture…Beffardamente autonomo dagli Starnone e dai Benni, Vandelli sparge in queste pagine il sale di uno humour davvero anglosassone su un (macro)cosmo come quello della scuola in attesa di seria riforma. La passione per l’alta letteratura e per le belle canzoni gli gioca però lo scherzo di convincere noi lettori che anche in questa scuola deve esserci qualcuno che continua a svolgere il suo lavoro con passione e ad essere ascoltato, amato.” Dall’introduzione del prof. A. Bertoni, docente di lett. Italiana all’ Univ. di Bologna